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ANGIOSTRONGYLUS: UN PARASSITA CHE MINACCIA CUORE E POLMONI DI CANE E GATTO

Cani Gatti Il consiglio del veterinario Salute

Fino a 10 anni fa, questo parassita non era considerato un agente patogeno per cane e gatto. Solo negli ultimi anni si è avuto un incremento delle diagnosi e risulta essere, alle conferenze veterinarie di settore, uno degli argomenti più gettonati. Il nematode Angiostrongylus vasorum è un parassita estremamente insidioso e con un ciclo vitale complesso e curioso. Si tratta di un virus apparso sugli annali di medicina già negli anni '80, ma era relegato alle volpi e in qualche canide selvatico. Quando, dal 2000, gli studi hanno iniziato a farsi più accurati, hanno cominciato a sorgere diagnosi di angiostrongilosi anche tra i cani domestici.

I sintomi della angiostrongilosi

I sintomi della angiostrongilosi sono legate proprio all'apparato cardio-circolatorio, dove le larve tendono a stabilirsi. Il cane manifesterà così problemi polmonari-respiratori (tosse, asma, difficoltà respiratorie), neurologici (depressione, problemi motori, spasmi, paralisi nei casi più gravi) e problemi della coagulazione sanguigna (epistassi, sangue nelle urine e nelle feci, lividi, emorragie oculari). In più possono comparire anche sintomi di malessere molto generali: vomito, diarrea, gonfiore addominale, inappetenza. Se la patologia non viene trattata e riconosciuta rapidamente, può essere fatale. Il miglior modo che un veterinario ha per capire se si ha davanti un angiostrongilosi sono l'esame delle feci o un test rapido specifico

Perchè l'Angiostrongylus vasorum è così pericoloso?

Il ciclo di vita dell'Angiostrongylus è estremamente complesso e stupefacente. L'ospite definitivo infetto (il cane o il gatto), è l'ambiente ideale per la proliferazione e riproduzione di questo parassita, che si installa nella cavità cardiaca e nelle arterie. Le femmine possono arrivare a misurare fino a 25 mm di lunghezza e, una volta pronte, depongono le uova.

Le piccole larve passano attraverso i capillari del cane e del gatto fino agli alveoli polmonari dove, grazie al muco bronchiale che si stacca per i colpi di tosse, risalgono in bocca e poi ridiscendono nell'esofago, riuscendo così ad essere 'liberati' attraverso le feci. Un processo davvero straordinario se ci si pensa!

Ma come arrivano ai cani? L'agente patogeno, una volta espulso, infetta lumache e chioccole che, ingeriti dal cane o dal gatto, entrano nell'organismo. Un altro metodo di trasmissione sono gli ospiti chiamati 'paratenici' ovvero quelli in cui il parassita al primo stadio, s'insedia nei muscoli. Polli, rane, piccoli mammiferi, possono così essere portatori 'sani' fino a che il nostro Pet non si nutre dei loro muscoli. 

Come difendere il proprio cane e gatto dall'angiostrongilosi

Se il cane o il gatto sono risultati positivi agli esami di laboratorio, il veterinario saprà consigliare la miglior terapia. Il miglior modo di difendersi, visto il ciclo riproduttivo di questo parassita, è impedire che l'animale mangi chiocciole e lumache o che cacci e bracchi piccoli anfibi. Molti antiparassitari in pastiglie, comunque, sono in grado di uccidere questo patogeno, per questo è bene sempre leggere il foglietto illustrativo. 

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